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Test: sei U. Fornelli?

Sei U. Fornelli? Rispondi onestamente alle domande e scoprilo da solo.

1. Qualcuno non è d’accordo con quello che scrivi sul tuo blog, come reagisci?

a. Leggo quello che ha da dire e gli rispondo argomentando.
b. Non ho un blog.
c. Mi chiedono come reagisco quando i punti di vista divergono. Se qualcuno dovesse avere punti di vista diversi dal mio, lo banno perché, prima di scrivere, mi documento sempre e, anche quando dico qualcosa di assolutamente opinabile, è comunque vero perché la mia opinione, come si sa, è il Verbo. Ficcatelo in testa: io non ho opinioni, gli altri sì, io invece, quando parlo, lo faccio perché ho studiato, non come l’ottantacinque percento degl’Italiani che si sono arresi e sono dei vigliacchi rassegnati che hanno perso il treno per Dusseldorf, anzi per la Via Lattea. Come quali sono le mie fonti? Guglatelo da solo ché non mi scende il culo di fornirtele dato che, quando me lo hai chiesto e ho dato un’occhiata, non ho trovato un cazzo perché mi sono inventato tutto di sana pianta. Comunque la mia opinione vale più di qualsiasi altra perché io so tutto. Io sono Fornelli, voi non siete un cazzo. Vi banno.

2. Cosa pensi del corpo insegnante italiano?

a. Fanno il loro lavoro, chi bene e chi male; come in tutti i campi ci sono persone competenti e somari.
b. Alcuni dovrebbero essere mandati sui campi.
c. Mi scrivono per sapere cosa penso degli insegnanti. Sono solo un branco di bestie ignoranti che non sanno parlare la lingua del proprio paese. Gente del genere rovina la gioventù. Le maestre sono tutte stronze, hanno la sindrome di down. I presidi sono spastici. Tutti. È a causa loro se l’ottantacinque percento degl’Italiani sono esseri abbietti, perdenti rassegnati! Tutto perché questa feccia è ovunque! Siamo circondati da bestie sessantottine che non sanno cosa sia la meritocrazia. SIETE DELLE MERDE! E NON SAPETE PARLARE ITALIANO! MERDE! VIGLIACCHI! CAPRE!

3. Ooooocchei. Senti qua, come si scrive “un altro”?

a. “Un altro.”
b. “Un altro.”
c. “Un’altro.”

4. E “qual è”?

a. “Qual è.”
b. “Qual è.”
c. “Qual’è.”

5. Parlami dell’università italiana.

a. Fornisce, tutto-sommato, una buona preparazione sia in ambito scientifico che umanistico, purtroppo negli ultimi tempi non si è investito molto nella ricerca ma, con i tempi che corrono, è difficile ricavare le risorse necessarie.
b. Mi fido di un medico italiano allo stesso modo in cui mi fido di un medico svizzero.
c. Mi chiedono cosa penso dell’università. Lammerda. Baroni. Raccomandati. Schifo. Tutto uguale in ogni ateneo. E le facoltà umanistiche non servono a un cazzo, ci vanno solo i somari che non sono in grado di capire la matematica. Ma comunque, in generale, le università italiane sono lammerda.

6. Sei laureato? Se sì, in cosa?

a. Sì. Ingegneria meccanica.
b. No.
c. Nel forum mi chiedono della mia educazione. Mi sono iscritto a matematica e mi sono fatto un culo così. Also, nel frattempo, lavoravo. Ho fatto il buttafuori, il tassista, il muratore, l’allevatore, il percussionista napoletano, il fattorino, l’astronauta, il geologo, lo studioso della psicologia della donna e, a proposito, la psicologia è una falsa scienza e non serve a un cazzo. Ogni scuola psicologica dice le sue stronzate ma non si arriva mai a una conclusione, un cazzo di niente. Per esempio il comportamentismo, no? Pavlov sosteneva che, dati determinati stimoli, si ottenevano risposte fisiologiche di tip(…) (seguono altre cinquanta righe di copia-incolla da wikipedia), a-ha! Ma poniamo che la nerchia del bukkake antani sia limitatamente sincategorematica alla nerchia proporzione A sta a BI come MU sta FA, is it?

7. Ok. Ma sei laureato, sì o no?

a. Mi pare di aver già risposto.
b. Ho detto di no.
c. Google!

8. Parli inglese?

a. Me la cavo.
b. Solo qualche frase molto semplice.
c. Mi scrivono per sapere se l’inglese è una competenza fondamentale Per quanto mi riguarda, sono in grado di fare una presentazione di un prodotto o di un argomento senza particolari problemi. Posso dire di essere più fluente in inglese di molti laureati in lingue italiani che, quando si trovano al di fuori della loro coNfort zone, inciampano e fanno la figura dello scroto allungato.

9. Ok, che ne dici di fare una breve presentazione di te stesso, di quello che fai per vivere, dei tuoi hobbies. Insomma, dimmi quello che vuoi in inglese.

a. Hello, my name is Ciano Manubrio, I’m an engineer, and I work as a project manager for an American company. I like fishing, swimming and reading. Oh, I’m into music, I studied the piano for a few years but, at one point, I had to quit because I went to university and I couldn’t bring my piano along so I picked a cheap guitar. I’d strum it every evening before going to bed, it was good fun.
b. My name is Astro Baule and I’m an accountant.
c. You is making stupid questions, I have not responding. But because you are domanding this? Why you want provockhe me. But I are not stupid, unlike you all is… are! Is it? You is in Italy! Why you is perdent and resigned! I are in Doucheland… cioè no… Alemagnaland… Germany! Why I aren’t looking my female son on the eye and shame me! No! Does it? And, by the way, we all live in a yellow submarine, I can get no satisfaction, smoke on the water and, soprattutt, OKLAHOMA!

10. Come si fa bollire l’acqua?

a. Ne versi la quantità che ti serve in una pentola, la metti sul fuoco e aspetti che bolla.
b. La metti sul fuoco.
c. Mi scrivono per sapere come far bollire l’acqua. Ora, qualche anno fa, mentre mi trovavo in Siberia per alcune ricerche geologiche sul bolide che colpì Tunguska, avevo alcuni blocchi di ghiaccio da sciogliere ma, essendo la Siberia un luogo non esattamente troppo ospitale e non essendovi alcun genere di fonte di calore nelle vicinanze, dovetti assicurarmi di essere in grado di arrangiarmi comunque. Ora, se io fossi stato l’italiano medio che va all’università e si laurea in lettere moderne, avrei dato colpa all’inospitalità del luogo e equitalia. Aha… invece, dopo aver raccolto attorno a me alcuni frammenti di legno secco, cominciai a sfregarli l’uno contro l’altro ma non riuscii a combinare un cazzo. Così mi sdraiai sulla neve e cominciai a muovermi per fare segnali dato che sapevo che quel luogo era sulla traiettoria di uno dei satelliti artificiali che orbitano attorno al pianeta. Poi, assieme a una strega, abbiamo esorcizzato un ragazzo del luogo che era posseduto dal demone Baal e non m’invento mica un cazzo. Per la cronaca, ho fatto insieme ad una strega la stessa cosa che fa amorth, senza bisogno di invocare cristo e ha funzionato prima e senza tutte quelle tragedie che dice lui (cit.; dico sul sul serio, non m’invento un cazzo: CIT.!).

11. Ti ritieni dotato di senso dell’umorismo?

a. Nessuno mi evita, ogni tanto dico qualcosa di divertente. Mi pare di andare d’accordo con tutti.
b. Chi mi conosce, dice che sono una persona abbastanza divertente. Spero che non lo dicano per farmi capire che sono un pagliaccio, hey!
c. Sono simpaticissimo! E mi piace fare scherzi! Le zingarate!!! Ho scritto anche il manifesto degli Sturmi!!! 🙂 Ah, ti ho raccontato di quella volta che abbiamo perculato il Sizzi? 🙂 Da morir dal ridere! Lo abbiamo zingarato un sacco, io e gli sturmi!!! E lui se l’è bevuta fino in fondo!!! E quando gli abbiamo detto che era uno scherzo, lui ha detto che l’aveva capito da un sacco. E poi abbiamo anche zingarato Galatea! E il sito di Vendola! Ah, quante ne abbiamo fatte! AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHA! Che ridere!

12. Qualcuno ti prende in giro bonariamente per una tua debolezza, come reagisci?

a. Mi dà un po’ fastidio ma non me la prendo. Cerco di sorridere, spero che non si esageri e mi riprometto di fare altrettanto quando l’occasione si presenterà.
b. Ahahahaha, brutto stronzo! Me la paghi, ahahahahahahahahahahahaha! Vaffanculo, ahahahahahahahaha!
c. Come? Cosa significa che le foto di donne nude che posto sul mio blog ritraggono delle trippochiappone? Come sarebbe a dire che le tette arrivano al marciapiede, che hanno i trigliceridi sballati e che sudano stracchino? Cosa sono queste stronzate? Sì, hai capito bene! STRONZATE! Ah sì? Guarda che può essere che io mi sia scopato quella troia di tua madre, ok? Anzi, sicuramente me la sono scopata! Nel culo! Non sto scherzando! Non mi viene da ridere un cazzo! Come osi criticare i miei gusti sessuali? Ah-ah-ah, che ridere che fai. Sei davvero simpatico come un pugno sui coglioni. Mi sono scopato tua madre nel culo! Stronzo.

13. Una tua conoscente ti fa sapere che aspetta un bambino, è entusiasta di diventare madre. Come reagisci?

a. Le faccio le mie più sentite congratulazioni e le dico di tenermi informato. Sono felice per lei. Non riesco a smettere di sorridere.
b. Fantastico! Gran bella notizia! Congratulazioni!
c. Diventare madre significa cedere il proprio corpo a un altro. La società cerca di farti credere che sei pienamente padrona del tuo corpo solo quando diventi madre, in realtà è l’esatto contrario. Il parto, tutto ciò che lo precede e lo segue sono privazione di libertà per la donna. La cultura cattolica che pervade la vita privata italiana ha portato a questo. Crediamo a menzogne che ci vengono inculcate fin dai tempi del (…) (seguono altre cinquantasette righe di megapippone socio-sbroccotronico.)

14. Stai per tornare nella scatola?

a. Come?
b. Non capisco.
c. No, non ci voglio tornare nella scatola! NON VOGLIO ANDARE NELLA SCATOLA! NOOO! LA SCATOLA NO!!! NON MI METTERE NELLA SCATOLA! SONO BUONO! NOOOO! LA SCATOLA NOOOOOOO! NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!

Risultati:

Prevalentemente risposte “a” – Non sei U. Fornelli.
Prevalentemente risposte “b” – Nemmeno tu.
Prevalentemente risposte “c” – Hey, hey, hey! Benvenuto, Fornelli! Anche se Scassonio-BastaConLaDroga pensa che tu sia nient’altro che un miserabile cazzone arrogante cazzaro incazzoso invidioso pagliaccio permaloso che vorrebbe essere Appeppe Krilla ma non gli regge la pompa, Gesù ti vuole bene lo stesso e ti ritiene un capolavoro di essere umano; lui sa che tu hai fatto il buttafuori, che hai abitato in Sicilia, che hai fatto il perito informatico per svariate procure della Repubblica, che hai conosciuto il mondo dell’editoria italiana e ne sei rimasto schifato, che hai collaborato con importantissime società IT di tutto il mondo, che sai cosa significa partorire perché l’hai fatto, che in Italia avevi un lavoro che molti invidiano e che, quando l’hai lasciato, tutti si chiedevano perché stessi facendo una cazzata del genere ma tu, in realtà, la sapevi più lunga di loro e un giorno riderai… ah, se riderai! Sai le risate che ti farai? Perché TU queste cose le avevi dette, ah se le avevi dette! E adesso hai un lavoro di tutto rispetto in Germania, un’occupazione che ti permette di guardare dall’alto in basso quei poveri coglioni che sono rimasti in Italia e ti concede il lusso di tenere aggiornato il tuo blog; anche due-tre mega-pipponi al dì. Ma non è perché, in realtà, non combini una merda di niente tutto il giorno bensì perché TU sei multi-tasking, ok? Non è che fai il cameriere di sera in una pizzeria gestita da calabresi, ok? Quindi vai tranquo e sciallo ché altrimenti ti si iper-gonfiano le ruote dello skate. Bukkake, nerchia e tutto quanto. Ciao, Fornelli. Se dovessi scegliere chi buttare giù dalla torre tra te e Dio, sceglierei Dio.

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Follia

Il 2011, tenendo conto di quanto sta accadendo ultimamente, sembra essere l’anno della follia e del surrealismo.

Cioè: qua sta succedendo di tutto e, a ripensarci, vien da ridere perché certi episodi solitamente sono relegati all’interno di una raccolta di racconti scritti da qualche autore che predilige il weird.

L’ultimo florilegio di stronzate risale a Venerdì scorso e, fanculo!, ogni volta che ascolto storie del genere, devo assicurarmi di non avere gente davanti a me altrimenti va a finire che gli sputo addosso dal ridere (che è esattamente quello che ho fatto sabato pomeriggio quando mi hanno riferito gli accadimenti della sera precedente).

In pratica due che conosco da un po’ di tempo decidono di fare seratona in un locale dove, nel finesettimana, si tengono meno che mediocri concerti dal vivo e chi frequenta non ha idea di cosa sia il congiuntivo. Proprio il genere di luogo che sono solito frequentare anche io, insomma.

Giunti sul posto, uno dei due dà un’occhiata alla barista, soppesandone le grazie con grande attenzione, e decide che è il caso di provarci perché tanto si vive una sola volta ed è meglio non pentirsi delle rinunce che si sono fatte nel corso della propria esistenza quando ormai è troppo tardi. Così guarda il suo amico e gli fa “Hey, senti qua: alle 23:30 precise, vado da quella e me la trombo.” e l’altro (già pieno di birra e cose nere) “Vai, vecchio! Così si fa! Rifalle le pareti dell’utero col cazzo. E anche quelle dell’intestino.”

Nel frattempo si ingollano un altro paio di secchie di varie sostanze alcoliche in modo da entrare ancora di più in sintonia con lo spirito del luogo e del momento.

Sul palco si alternano gruppi hard-core locali uno peggio dell’altro.

Rapida occhiata all’orologio, segna le 23:15, “Bon, anche se non è l’ora giusta, non me ne frega un cazzo. Adesso vado dalla barista e ci provo!”; si alza, si accorge che, nonostante tutto, non ha ancora perduto l’equilibrio ed è addirittura in grado di camminare. Raggiunge il banco del bar e osserva con grande raccoglimento le grazie della barista. Figa, è figa. Molto figa.

– “Hey, ciao!”
– “Cosa prendi?”
– “Bu, non so. Una cosa nera.”
– “Una cosa nera. Tre euro, grazie.”
– “Senti a che ora chiude il locale?”
– “Certe volte, nel finesettimana se ci sono concerti e c’è tanta gente, chiudiamo anche alle quattro del mattino.”
– “Ah, ok allora. Senti, vieni a bere una roba con me quando stacchi?”
– “No.”
– “Ok, ciao.”

Torna dal suo amico con la cosa nera. L’altro lo guarda e gli dice qualcosa riguardo il bicchiere mezzo pieno che è ancora sul tavolo. Così ingolla il liquore alla liquirizia e riprende in mano la birra di prima. Poi spiega che la vita è una merda e che le tipe fighe sono tutte un lurido branco di stronze puttane, soprattutto se fanno le bariste in una dannatissima bettola di merda dove la musica fa schifo al cazzo e non si riesce nemmeno a parlare senza urlare. Ultimo sorso, rutto. Aggiunge che esce un attimo a prendere una boccata d’aria perché dentro è troppo caldo e c’è aria viziata; in più, sottolinea, gli stronzi sul palco fanno davvero cagare mattoni e sacchi di calcestruzzo.

Si alza e, facendo zig-zag tra la gente in modo piuttosto goffo, esce all’aperto. Si appoggia al cofano di una macchina.

– “Pssst… hey…”

Si gira da una parte e dall’altra ma non vede un cazzo di nessuno.

– “Pssst… sono qui…”

Solleva lo sguardo e vede una tipa sul terrazzo del condominio poco distante che gli fa gesti con la mano.

Capelli neri lisci sulle spalle, niente male, hey! Si guarda alle spalle per assicurarsi che quella del terrazzo non stia cercando di comunicare con qualche altro bastardo ma non vede nessuno nelle vicinanze. Ancora non del tutto certo di quanto sta accadendo, rivolge gli occhi in direzione del condominio e, col dito della mano destra, indica se stesso come per chiedere “Io?”

– “Sì, vieni qua.”

Accento sicuramente non della zona. Potrebbe venire dall’Europa dell’est o dal Sud America, cazzo ne sa lui? Quello che conta è che vuole dirgli qualcosa e, a guardarla dal basso verso l’alto, pare che non sia proprio niente malaccio. Così si incammina e arriva giusto sotto il suo terrazzo, al secondo piano del condominio.

– “Ciao.”
– “Ciao… ho bisogno di compagnia, bello!”
– “Cos’è? Uno scherzo del cazzo?”
– “Hihihihihihihi, no. Ho davvero bisogno di compagnia.”
– “Ah, ok. Che compagnia?”
– “Dai, non fare il scemo! Vuoi venire su o no?”
– “Non faccio il scemo, tranqua. Per dove si sale?”
– “Adesso me apre te portone, secondo piano.”
– “Ok, aspetta ‘n attimino che mando un sms al mio amico.”

Testo dell’sms: “Oh brutta merda, guarda ke sono in appartamento da una tipa ke vuole scopare. Se nn rispondo è xkè ho spento il cel”

Sale le scale e arriva al secondo piano. Porta aperta. “Wow, figata totale!”, pensa, “Pareva che la serata fosse una merda e alla fine invece scopo! E non ho nemmeno dovuto fare tanta fatica e inventarmi stronzate. Grandissimo…”

La tipa apre la porta e, solo allora, guardando da vicino, si accorge che non si tratta di Helena Gimenez Bella Figheira Di Bahia, bensì di Fernando Do Nascimiento di Belo Horizonte, trans che ha abbondantemente passato la quarantina. Con un accenno di barba sul mento.

– “Ah diocan di un diocan… no guarda, dio veramente can, scusa ma sono ubriaco e non mi ero accorto che eri un trans. Ma dio can… ma pensa te. Cioè, non è che ce l’ho con i trans e tutto quanto. Anzi! Per me potete fare quello che volete, tanto non fate mica male a nessuno. È solo che a me piacciono le femmine e non è cambio le abitudini così, da un momento all’altro, ok?”
– “Ma dai, guarda che non sai cosa ti perdi! Ti faccio un bel pompino! Non è mica male, sai? La bocca è uguale a quella di una ragassa. Le ragasse non fanno mica i pompini che faccio io!”
– “No, guarda, sul serio. Come se avessi accettato, fai conto che abbia accettato davvero e che mi hai fatto il pompino uguale anche se non me l’hai fatto. Maccheccazzo dico? Bu, non so.”
– “Ok, dai… se vuoi c’è una mia amica di là, vuoi che te la faccio conoscere?”
– “Un’amica o uno che sembra un’amica ma, in realtà, è un amico vestito strano?”
– “No, ela è un’amica. SONIAAAAA!”

Si spalanca una porta e, da essa, esce Sonia. Un metro e quaranta centimetri scarsi, ottanta chili, settima di seno, un neo gigantesco sulla guancia, capelli neri arruffati che non vengono pettinati da almeno ventisette ore. Tuta adidas blu. Ciabatte. Calzini da tennis. Canottiera da muratore. Bianca.

– “Ciao belo ragazzo con capelli lunghi.”
– “Ciao… senti posso mica andare in bagno? Cioè, non è una battuta, è solo che se non piscio muoio.”
– “Se vuoi ti faccio un bel pompino. Quanti soldi hai?”
– “No, guarda. Io devo andare in bagno, mi scappa.”
– “Quanti soldi hai?”
– “Eh, ho fatto seratona. Mi sa che mi son rimasti venti euro.”
– “Con venti euro ti faccio un bel pompino. Ma non scopare perché, per scopare, ci vuole cinquanta euro che se la gente sa che faccio lo sconto a te, poi lo vogliono tutti e io devo mandare soldi a famiglia in Brasile.”
– “Devo anche pagare? Ma porco dio, ma checcazzo me ne frega a me? Dio can, io devo pisciare e basta.”
– “Allora vai fuori dalle balle e non tornare a rompere i cohones a me che stavo dormendo, ok?”
– “Ou, dio boia! Guarda che è stato il tuo amico a chiamarmi su perché aveva bisogno di compagnia e io credevo che fosse una femmina.”
– “Vafanculi!”
– “Ok, vafanculi anche a te. Ciao e porcodio!”

Pisciata di due ore nel parcheggio. Rientra nel locale. C’è un altro gruppo che suona. Fanno, se possibile, cagare ancora più incudini di quelli di prima. Trova l’amico che lo aspetta seduto al tavolo con un bicchierino di cosa nera in mano.

– “Ou, dove eri andato?”
– “Ti ho mandato un sms.”
– “Ah, ho lasciato il cellulare in macchina.”
– “Finisci di bere quella roba che poi andiamo via, guido io e facciamo una strada interna così non becchiamo pattuglie.”
– “Ok, *sglop*, finito. Andiamo.”

Montano in macchina assieme. Quello al posto di guida si osserva attentamente le dita delle mani per qualche secondo e decide che dovrebbe essere in grado di tornare a casa senza schiantarsi contro un platano né finire in un fosso ai margini della strada.

Tuttavia, lungo il tragitto, decidono di andare a bere l’ultima roba in un altro locale della zona dove suonano dal vivo ma la qualità delle band è solitamente migliore perché si fanno pagare. Arrivano e, vaccaiddio, c’è il concerto di un gruppo tributo a un cantante italiano che, ora come ora, non mi va nemmeno di nominare perché mi fa incazzare e basta. Bestemmiano entrambi, si siedeono e ordinano due cose nere. Bevono.

Si materializza un conoscente di uno dei due che è rinomatamente più comunista di Lenin e Fidel Castro messi assieme.

Dialogo.

– “Ou, ti ho visto che parlavi con xyz l’altro giorno. Ma che razza di gente conosci?”
– “Sì è mio amico, perché?”
– “Perché…”, il tipo è ubriachissimo, ubriachezza e comunismo militante sono due ingredienti assolutamente esplosivi, “…perché quello è un fascista e io non posso essere amico di uno che è amico di un fascista.”
– “Ma dio can…”, interviene l’altro che non ha guidato.
– “Ma dio can cosa?”
– “Dio can, è venerdì sera, dio can. Devo ascoltare ‘ste stronzate anche quando sono ubriaco perso? Dio boia!”
– “Ou, non sarai mica fascista?”
– “Sì, porco dio! Sto bevendo una cosa nera perché la liquirizia è nera, dio can! VIVA Il DUCE! PORCO DIO!” (NB: in realtà non gliene frega una merda della politica, sta solo rompendo i coglioni perché, da ubriaco, diventa molestissimo.)
– “Ah sì? Bon, allora ti spacco la testa. Dio can! Solo perché sono comunista non è che sono uno che si caga addosso. Dio boia! Non è vero che i comunisti le prendono sempre. A me piace fare a botte! E non ti ho già tirato un pugno in faccia solo perché hai gli occhiali!”
– “Bon, ecco. Mi sono cavato gli occhiali! E adesso? Porco dio!”
– “Andiamo fuori così ti spacco la merda!”

Escono incazzati; l’altro, quello del trans, li segue dicendogli di lasciare perdere, che è il finesettimana e lui si voleva solo divertire senza ‘ste cazzate del comufascismo, quello che cazz’è.

All’esterno il comunista e il finto fascista (quello che diventa molestissimo quando è ubriaco), sono già in posizione da boxe che tirano ganci all’aria perché nessuno dei due ha coraggio di prendere l’iniziativa per primo.

Quello del trans afferra l’amico per la vita e cerca di trascinarlo via. E, proprio in quel preciso istante, l’eroe della rivoluzione trova le motivazioni giuste e decide che è il momento perfetto per tirare un cartone al nemico della rivoluzione.

Lo manca clamorosamente.

Il pugno, seguendo una traiettoria che è tutto un programma, oltrepassa la spalla sinistra del finto-fascista e finisce nella faccia di quello del trans che stava cercando di far scoppiare la pace tra i due.

Quello del trans: “AHIA, DIO BOIA!”
Comunista: “Uh, scusa, dio can… non volevo prenderti in faccia, io volevo dare un cartone al tuo amico fascio…”
Quello del trans, tenendosi la faccia: “DIO BOIA!!!”
Finto-fascista molestissimo: “AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHA! Porco dio, che ridere!”

Fine della serata.

Adesso non sto qua a raccontare cos’è successo nei giorni precedenti a questo accadimento, tuttavia il 2011 si sta configurando come l’anno della bollitura totale. Ne stanno succedendo troppe e di tutti i colori. Sul serio.

Ok, vado a distruggermi in palestra.

Sono sempre più grosso.

Bombe atomiche e fischietti.

Lo spettacolo è iniziato con la proiezione di alcune diapositive che mostravano i disastri naturali che hanno colpito il mondo e l’Italia nel corso del 2010. Allora io ero tipo: “Vai che parla del 2012 e le profezie Maya! I Rettiliani! Il Nuovo Ordine Mondiale! I Protocolli Dei Sette Savi Di Sion! Grandissimo! Cazzarockandrolla, avrei dovuto ingollarmi un paio di cinque grappe doppie prima di entrare così sarei stato più nell’ottica psichedelica giusta!”… ebbene: delusione totale. E fanculo al mondo.

Sincermante, mi aspettavo una serie di chicche fantascientifiche anche meglio di quelle di un paio di anni fa ma, evidentemente, qualcuno ha suggerito a Beppe di darsi un contegno perché, proprio grazie alla rete di cui lui si serve per articolare le sue ricerche, per organizzare il suo movimento e mettere in piedi manifestazioni come il V-day e robe del genere, la gente può anche dare un’occhiata in giro e scoprire che, mentre andavi di corpo, il tuo culo ha sbagliato mira e lo stronzo più grosso è finito sul pavimento.

Intendiamoci: il finale dello spettacolo ha riservato grosse soddisfazioni al sottoscritto nel senso che, appena Beppe ha cominciato a ingranare la marcia “tecnologica”, le stronzate hanno cominciato ad ammassarsi in modo pressoché continuo. Da parte mia, mi sono fregato le mani un bel po’ sussurrando “Ci siamo!”, the bastard’s delivering at last, hey!

C’è comunque stato motivo di tristezza per quanto è mancato rispetto alla volta precedente.

E mi riferisco alla biowashball, la palla magica che, infilata in lavatrice senza alcun genere di detersivo o additivo chimico, semplicemente grazie a qualche sferetta di ceramica contenuta al suo interno (che si “ricarica” col sole), lasciava le vostre mutande esattamente con la medesima frenata di culo che le decorava prima che le infilaste in lavatrice… in pratica non serviva a un cazzo di niente, se non a far spendere (ai grillini che se la sono bevuta) trentanove euro sul sito svizzero che la vende(va). Sono inoltre mancati i riferimenti all’inventiva del popolo svedese che, grazie ai loro cessi fantascientifici, riesce a dividere la merda dal piscio e a produrre, in tal modo, compost e urea che vengono venduti ai contadini per tipo trenta euro al quintale o una roba del genere.

Fatte tali premesse, se affermassi che sono in totale disaccordo con Grillo, sarei disonesto: anche a me sta discretamente sulle balle essere governato da un branco di vecchi marci che non hanno alcuna intenzione di schiodare il culo dalle poltrone che occupano per almeno quarant’anni, ma tant’è; e tuttavia alcune delle proposte politiche che Grillo ha – letteralmente – buttato sul piatto nel corso delle due ore di spettacolo risultano – a me – abbastanza ravvicinate alla più remota orbita del fregare-un-cazzo-mi-non. E, nella fattispecie, faccio riferimento a tutto il casino che ha tirato su per la legge elettorale attualmente in vigore.

Personalmente, non me ne frega un beneamato cespuglio di cazzetti infiocchettati con un nastro di seta fucsia delle trecentocinquantamila firme che sono state raccolte – in un giorno – affinché si dia alla gggente il diritto di poter scrivere un nome e un cognome sulla scheda elettorale senza essere costretti a eleggere bastardi che sono stati messi in lista solo perché sono mafiosi, ammanicati con qualcuno o belle fighe che fanno sboccaponci e analcreampie ai dirigenti di partito in modo del tutto deliberato e per nulla randomico.

Con ogni probabilità si tratta di una questione di sensibilità insufficiente o qualcosa del genere… fattosta che, in tutta franchezza, anche quando potevo farlo, esprimendo una preferenza elettorale, non ho mai scritto il nome e cognome di un candidato sulla scheda. Mi sono semplicemente limitato a tracciare una ICS sul simbolo del partito che, in quel particolare momento, mi faceva meno cagare degli altri. Anche perché non conoscevo nessuno dei nomi indicati sui tabelloni. Ma soprattutto perché, più in generale, la politica mi ha sempre interessato tanto quanto il calciomercato (una merda di niente): sono uno che è venuto su a patate e braciole; ergo questioni filosofico-idealistico-democratiche o quello checcazz’è mi sono sempre scivolate addosso.

Voglio dire: se uno fa l’insegnante da sette anni ed è precario da sempre, ciò che gli preme sapere è tra quanti lustri potrà smettere di considerarsi tale, d’accordo? Quindi se un figlio di troia qualsiasi promette che tra, diciamo due anni, non ci saranno più precari perché non ha intenzione di aumentare ulteriormente il numero degli stessi attraverso l’attivazione di appositi corsi universitari abilitanti e che le graduatiore a esaurimento rimarranno davvero tali (a esaurimento) dato che nessuno vi potrà più accedere finché tutti i supplenti annuali non saranno, in effetti, insegnanti di ruolo… be’, io gli do il voto, mi spiego? A prescindere da chi c’è all’interno di quella lista… per me potrebbero anche ficcarci dentro Cheech & Chong, L’Omino Michelin, Al Capone o Rosi Bindi, cazzo me ne frega a me?

S’intende che la mia è semplicemente un’opinione e non ho assolutamente intenzione di farla passare per il Verbo; c’è chi è più intelligente di me e la pensa in modo differente… e va bene così, d’accordo?

Comunque, tornando a Grillo, no? Come prevedevo, la visione politica di cui è latore è più o meno quella che ci si aspetta da un comico qualsiasi: Abberlusconi merda, PD merda, Bossi merda, legge elettorale merda(1). Tutta roba mai sentita in giro.

Ha anche aggiunto – proiettando foto – che qualche mese fa, sempre per la questione delle trecentocinquantamila firme per cambiare la legge elettorale e blablablablabla, ha indossato un elegante completo gessato e si è recato in Commissione Parlamentare con un computer portatile (ha sottolineato un sacco questa cosa dell’ibook, che era l’unico ad avere un laptop della Mac, che gli altri non avevano un cazzo e tutto quanto) perché, alla fine, essendo lui il promotore dell’iniziativa, non hanno potuto fare a meno di invitarlo. Quando si è trovato davanti a questi della Commissione, ha immediatamente fatto loro sapere che non rappresentavano nessuno in quanto non sono stati eletti (nel senso che nessuno aveva scritto il loro nome e cognome sulla scheda elettorale, ci ho messo un po’ a capirlo perché, come ho detto prima, sono un po’ ottuso e certe sottili questioni, all’inizio, mi sfuggono, ok?).

E tutto il pubblico ha applaudito, quasi una standing ovation.

– “VAI, GRILLO!”

– “Vai Grillo cosa? Sono sempre io quello che è preso in mezzo. Sono io quello che si becca diciannove querele al mese! Io! E sapete con quali soldi pago gli avvocati? Con i vostri!” (Ha detto proprio così.)

Esagitato tra il pubblico – “GRANDE, BEPPE!”

– “E allora chi dovremmo votare alle prossime elezioni se non possiamo votare nessuno perché tanto questi si sono fatti la legge elettorale per loro in modo tale che non si possa in realtà scegliere nessuno? Chi scegliereste voi? Chi?”

Stesso esagitato di prima – “TU! VOGLIAMO ELEGGERE TE!”

Questo sventrascroti urlante che continuava a rompere i coglioni ululando il suo entusiasmo era posizionato proprio dietro a me. il resto del pubblico si limitava ad applaudire; questo era fuori di sé dalla felicità e lo manifestava fucilando lo scroto a voce alta. E nessuno che gli dicesse di chiudere quel cazzo di bocca, nessuno. Io nemmeno, per quello. Tanto mi prefiggevo solo di bere alla fine dello spettacolo (2).

E, in effetti, il divertimento è sopraggiunto proprio in Zona Cesarini… quando cioè Beppe ha iniziato a parlare di questioni di natura tecnico-scientifica, energia e tutto il resto. Fino a quel momento, io mi sono limitato ad ascoltare attendendo che il materiale di qualità oro fosse servito una volta per tutte. Good things come to those who wait, dicono gli Inglesi.

Allora no? Qualcuno sapeva che l’Italia ha un debito pubblico che, ogni anno, aumenta di 125 miliardi solo per gli interessi. Sì, dai, lo sanno tutti. Comunque sono andato a controllare lo stesso e, indovina un po’, il debito pubblico italiano è certamente spaventoso ma gli interessi annuali ammontano “solo” 70 miliardi.

Capito, Grillo? Hai cagato fuori dal vaso circa cinquantacinque miliardi di euro.

Ma quello che fa davvero ridere un sacchissimo ha a che fare col tuo pubblico di grillini convinti: sono pronto a scommettere il culo che la maggior parte di quelli che ti ascoltavano a Udine mentre sparavi dati alla cazzo-via, si sono bevuti le tue cifre come se si trattasse di oro colato.

Ok, occhio adesso ché viene il bello sul serio. Come si rimettono in sesto i conti pubblici cercando di frenare la costante crescita del debito pubblico italiano?

Ma che razza di domande fai?

Se solo ci si sforzasse di ragionare un po’ e leggere tra le righe, si capirebbe senza troppa fatica che lo si può fare solo attraverso la costruzione di centrali nucleari perché i paesi che hanno un debito pubblico quasi nullo tipo Cina, Brasile e Francia (!) ce lo impongono con la forza per non farci sprofondare e fare la stessa fine della Grecia, dell’Irlanda e prossimamente di Portogallo e Spagna.

Giuro che NMSIUC.

Invece di investire sull’eolico e sulle energie rinnovabili come si dovrebbe fare (perché hanno costruito un rifugio sul ghiacciaio del Monte Rosa alimentato solo con energia solare. Ci hanno messo trentacinque giorni a completarlo portando su i pezzi con gli elicotteri. Fuori ci sono venti gradi sotto zero, dentro più ventidue.), Abberlusconi ha deciso di costruire centrali nucleari mentre, allo stesso tempo, acquista energia elettrica prodotta da impianti nucleari nell’Europa dell’est che non rispettano alcun genere di criterio di sicurezza. E anche dalla Francia! La Francia, da parte sua, ci vende l’energia elettrica a buon mercato prodotta dalle sue centrali ma ci manda, in cambio, le scorie che ci ritroviamo nascoste nelle cantine delle scuole italiane.

E in Friuli e in Veneto? – che producono una volta e mezza l’energia elettrica in più rispetto a quanto hanno bisogno, dice Beppe – Be’, si vogliono costruire centrali nucleari e a biomassa per vendere l’elettricità all’Austria perché Abberlusconi ha già fatto un accordo in merito anche con l’Austria.

Non solo: l’uranio è aumentato di prezzo in modo esponenziale appena si è saputo che, di qui a 60 anni, le scorte del minerale saranno esaurite. In pratica una libbra di uranio costava 7 dollari nel 2001 e adesso invece costa 150 dollari.

E, ancora una volta, sono andato a controllare…

Come si vede nella tabella, il prezzo dell’uranio è, in effetti aumentato fino a circa 140 dollari la libbra tra il 2007 e il 2008… MA, negli ultimi due anni è nuovamente sceso fino a circa 40 dollari. Oh Beppe? QUARANTA DOLLARI. Dio sventrastronzi… ma quante ne spara? Quante?

Inoltre, ha proseguito in un crescendo, Abberlusconi ha siglato un altro accordo con gli USA e, nei prossimi mesi, tutto l’arsenale nucleare dell’esercito USA verrà stoccato nelle basi militari americane in Italia. Non a caso, fate uno più uno, hanno raddoppiato Ederle a Vicenza. E VOI NON DITE UN CAZZO! ITALIANI!

Due palle… lo ripeto ancora una volta, esattamente come ho fatto due anni fa: avere armi nucleari in cantina o in sala da pranzo – dato che quando sono stoccate, sono disinnescate – non è per nulla pericoloso, né inquinante. Se arrivasse un terrorista allahakbarrante con venti chili di tritolo infilati nel culo e si facesse saltare in aria assieme al suo lurido turbante all’interno di un deposito di bombe atomiche in grado di polverizzare l’intero pianeta Terra, NON SUCCEDEREBBE UN CAZZO DI NIENTE (se si esclude un martire con la testa di asciugamano polverizzato, dico). Perché, finché tali ordigni sono disinnescati, si tratta semplicemente di materiale inerme. Comprì?

Toh, si vede anche nel disegnino qua sotto. La bomba deve essere innescata, altrimenti NON SUCCEDE UN CAZZO.

Quindi, per tirare le somme, abbiamo il debito pubblico gigantesco e, a causa di questo, Abberlusconi costruisce centrali nucleari perché glielo chiedono Brasile e Cina; non solo! Sempre a causa dell’interesse su debito (125 miliardi annui), Abberlusconi si prende anche le scorie della Francia e l’arsenale atomico degli USA.

Però… però ci sono anche le buone notizie: un ventiquattrenne americano ha inventato la stampante tridimensionale, quindi adesso se uno ha bisogno di un fischietto, può scaricarsi nel suo computer il file open-source da internet, migliorare il suo fischietto come stramerda gli pare e stamparselo a casa sua. E, in effetti, Beppe Grillo si è “stampato” il suo fischietto davanti a tutti e, allo scoccare della mezzanotte, ci ha soffiato dentro e tutti hanno applaudito entusiasti.

Capito? Questo è il futuro, altro che lo stabilimento di Pomigliano, altro che SUV (ha detto). Il futuro è il fischietto fatto stampato in casa. Cioè: abbiamo le bombe atomiche e le scorie francesi in garage ma comunque possiamo costruirci il nostro cazzo di fischietto in casa senza uscire, montare in macchina, bruciare idrocarburi e andare al carrefour con i SUV fatti a Pomigliano da Marchionne per comprarcelo. Sì, ok, non vuol dire un cazzo di una merda di niente… ma è comunque un inizio, no?

E buon anno. Seguono le immagini del popolo grillino che fa il trenino.

(1) – Sono piovuti applausi fragorosi e grasse risate ogni volta che veniva spalata merda addosso al PDL e al PD, quando Grillo ha smerdato anche la Lega Nord, la gente ha riso di gusto ma non ha applaudito.

(2) – Ci doveva essere un brindisi a base di Bellini, solo che non avevano bottiglie a sufficienza. Quindi hanno distribuito una bottiglietta da 25 cl ogni 3 persone.

Prossimamente su crotaloalbino…

Allora, no? Sempre che ci siano ancora biglietti disponibili, il 31 Dicembre, dopo aver volato per ventisei ore dall’Australia (vivo nel Nuovo Galles del Sud, non lo sapevate? Be’, adesso lo sapete, ahahahahahahaha!) al Nord-Est della Penisola Italiana, alle ventidue e zerozero precise, assisterò allo spettacolo di Capodanno di Beppe Grillo a Udine.

A seguire mi ubriacherò in modo severo fino a ridurmi a una totale schifezza… perché tornare a casa sobri la mattina del 1 Gennaio non è una cosa che si addice a una personcina come me.

Naturalmente, prima di polverizzarmi il fegato con ogni genere di sostanza alcolica, non capirci più un cazzo di niente e perdere del tutto la capacità di comunicare oralmente (oltre a quella di intendere e volere), farò in modo di segnarmi i concetti grilleschi più gustosi su un moleskine che mi hanno regalato alcune colleghe quattro anni fa… anzi, erano cinque anni fa, adesso che ci penso bene.

Ciò significa che, nei primi giorni del 2011, su crotaloalbino, si potrà leggere un ragionatissimo e accurato resoconto di quanto il comico genovese ha affermato nel corso del suo spettacolo di Capodanno.

Così, a occhio e croce, ritengo che le tematiche trattate avranno a che fare con Abberlusconi, banche, tv digitale e il modo in cui la merda può essere trasformata, attraverso un procedimento messo a punto da un team di ricercatori Svedesi (che, come si sa, sono avanti sette anni), in combustibile ad emissione zero per macchine sportive che fanno da zero a cento in tre secondi netti.

Tutto questo, ovviamente, se i miei amici che si occupano della cosa troveranno ancora biglietti in prevendita. In caso contrario non scrivo un cazzo e mi ubriaco e basta.

Ciao e buone feste.

Edit: già che ci sono, pubblico le chiavi di ricerca che hanno portato la gente da queste parti nel corso dell’ultima settimana del 2010.

  1. testicoli scroto scopa
  2. figa a belluno
  3. milf perette
  4. dio merda
  5. le cosce della milf
  6. puttaneria femminile
  7. federica nargi figa
  8. fighe serbe
  9. ho cagato un verme vivo
  10. merda in faccia

Divertirsi con ciò che si ha a disposizione, secondo tempo

Girovagando qua e là per facebook come si fa di solito quando si ficca il naso nell’elenco degli amici degli amici degli amici alla ricerca di foto di fighe random, mi sono del tutto casualmente imbattuto nel link a un blog gestito da una giovane lavoratrice IT che vive nel profondo nord-est. Si tratta di una persona colta, ricercata e politicamente impegnata che ha aderito al movimento radical-disobbediente-dissidente delle coperte RGB.

Da parte mia, fregandomi le mani, non ho potuto far altro che segnalare detto link ad alcune personcine di mia conoscenza. Così, dopo un frizzante dibattito epistolare, si è giunti a un’unanime decisione: infondere nuova linfa vitale allo spazio commenti di un blog altrimenti in piena fase estatico-letargica.

Di seguito viene fedelmente riportata la catena di eventi che ha ridotto tutto quanto a una chiavica completa e assoluta.

Attori:

  • Sarasx – Redattrice del blog.
  • Ildan – L’amico sveglio che non si fa prendere per il culo e capisce tutto al volo.
  • Treviso A Mano Armata – Giovane rivoluzionario che, dopo lungo e travagliato iter teorico, è giunto alla conclusione che l’eversione armata sia l’unica possibile via da percorrere al fine di risolvere la lotta di classe in modo definitivo.
  • Nadir – Per una revisione della dialettica marxista in un’ottica radical-supercazzolante.
  • Ki Non Okkupa Preokkupa – Originale teorico di scuola maoista-darwiniana che spiega l’origine dell’homo-inabilis attraverso gli errori della prassi leninista non ortodossa.
  • Fer Lucy – Sbarba disobbediente che combatte la società consumistica attraverso l’adesione al satanismo e al materialismo storico-dialettico.
  • Dragomir Engels – Autentico genio del pensiero radical-rosaluxemburghista, ha scoperto come battere la barbara usanza del Co.Co.Pro. attraverso lo sfruttamento della borghesia fruitrice passiva di pratiche BDSM a pagamento.
  • Fake di Scarface – Chiude il dibattito una volta per tutte.

1. Treviso A Mano Armata | marzo 1 , 2010 at 11:38 am

Compagna,

permettimi di dissentire, non a livello concettuale, bensì per l’atteggiamento, per così dire, “rassegnato” e di sconforto generale che si respira nei tuoi post.

Anche io vivo nel nord-est e, nonostante l’ambiente culturalmente (se di “cultura” si può effettivamente parlare) del tutto avulso dal mio sentire, ritengo ci sia ancora spazio per la rivoluzione, per il proletariato in rivolta e per riprendere ciò che, da sempre, dovrebbe essere patrimonio esclusivo dei lavoratori.

Penso sia capitato anche a te, compagna, di parlare con i contadini, con gli operai, con gli insegnanti; è in loro che risiede la voglia di obliterare ciò che li/ci circonda e ripartire da zero. La forza dell’impeto dialettico-storico è incisa nei calli delle mani dei lavoratori!

Quindi, anche se tutto il mondo è paese e mala tempora currunt, non siamo alla fine ma solo all’inizio. PRENDIAMO LA FALCE E IMPUGNAMO IL MARTELLO! PABLO È VIVO!

Treviso a Mano Armata!

2. Nadir | marzo 1 , 2010 at 12:30 pm

A mio avviso e’ necessaria una revisione strutturale del pensiero marxista, il cui nocciolo e’ ancora illuminato ma necessita, come dire, di tuning per adattarlo alle nuove realta’ socio-economiche.
Partiamo per esempio dalla suddivisione in classi sociali. E’ ancora attuale?
No!
O meglio, si, ma in modo diverso.
Prima delle due guerre la societa’ europea era stratificata in classi lungo una direttiva verticale: alla base strava il proletariato, e via su, alle classi mercantili, bottegai, gospodin, grande borghesia industriale.
Oggi non e’ piu’ cosi’.
Oggi il mondo vive due universi paralleli e tangenti, entrambi trasversali alle vecchie classi sociali.
Businessobjectianamente parlando, c’e’ un universo dei lavoratori dipendenti che va dal precario, al cococo, al operaio e all’impiegato del terziario (pubblico e provato) che vive nel mondo delle 1000 euro al mese (600 o 1800: c’e’ un range), che paga le tasse, e’ circonfuso di legalita’. E c’e’ l’altro universo, che non e’ nemmeno industriale o imprenditoriale, ma comprende sia i furbastri istituzionali, sia le lobby dei tassisti, i venditori di maschere a venezia, gli albergatori delle citta’ storiche, and so on. Gente che ha entrate con ORDINI DI GRANDEZZA diversi e non riesce nemmeno ad immaginare che, nella porta accanto, possa esserci una realta’ diversa in bianco e nero.
Ora, finche’ non metabolizziamo questa metamorfosi del concetto di classe, da verticale a trasversale, non potremo arrivare alla coscienza di classe, riconoscerci tra noi per unirci in una massa di pressione politica, sociale, istituzionale.

N.
Replica

3. sarasx | marzo 1 , 2010 at 12:54 pm

Oh, io non sono rassegnata, me ne starei a casa a far la calza altrimenti! ma ci tengo a sottolineare che posizioni che richiamano alla mano armata proprio non mi riguardano, non mi interessano, e gli anni settanta hanno insegnato, non fanno il bene nè del paese nè dei lavoratori.
E’ qualcos’altro che serve, il rielaborare e leggere il presente, il ricercare la verità e questo è ciò che purtroppo mi lascia un po’ abbacchiata… il “metabolizzare la metamorfosi” dovrebbe essere un po’ più veloce perchè in fondo c’è chi la metamorfosi non la vista, e questo è l’unico presente che conosce…

…Ci tiene a sottolineare che il richiamo alla mano armata proprio non la riguarda… E qui, gente, ho capito che c’era materiale di qualità oro su cui lavorare. Quindi…

4. Treviso A Mano Armata | marzo 1 , 2010 at 1:49 pm

Qui non si tratta di passare subito alle vie di fatto, qui si tratta di preparare il popolo al nuovo ordine nazionale. Come lucidamente ha dibattuto Nadir, non esistono più classi sociali, esistono realtà coesistenti che non conoscono punti d’incontro. Il Co.Co.Pro (che ha sostituito il Co.Co.Co. solo nel nome, ma non nella sostanza) è la nuova arma in mano ai padroni che martirizzano i nuovi schiavi. Già! Perché, a questo punto, non si può più parlare di lavoro. Il lavoro è, prima di tutto, dignità! Ma la dignità è stata stuprata, dissacrata, estirpata dal multinazionalismo! Non esistono più le classi sociali, esistono i ghetti economici formati da schiavi a cui viene concesso l’”onore” di spaccarsi la schiena per 6 mesi, 3 settimane, financo a 1 giorno per un migliaio di euro al mese. Così si uccide la nazione, si castrano i giovani, si cannibalizza la crescita demografica del paese! Vogliamo continuare a parlare mentre i padroni “fanno”? Io dico che è ora di passare ai fatti, smettiamola di essere parolai! Possiamo davvero continuare a chiamarci marxisti se la “prassi” di cui Marx ha esaurientemente scritto passa in secondo piano?

Treviso a mano armata!

Ma ecco che arriva l’amico sveglio…

5. ildan | marzo 1 , 2010 at 2:31 pm

La tua firma è ignorante e stupida quanto lo può essere una firma di stampo fascista o nazista.

E quello che dici ha una valenza intellettuale politica pari a quella sessuale di un adolescente.

6. Treviso A Mano Armata | marzo 1 , 2010 at 2:35 pm

Ildan, non per fare polemica, ma tu sei un compagno che sbaglia.

7. Chi non okkupa, preokkupa | marzo 1 , 2010 at 3:07 pm

Kompagno Treviso
Sono senza dubbio d’akkordo con te.
Skiavi di un liberismo ke trova il suo skudo nella degenerazione mediatika di koncetti kome korrettezza politika e demokrazia, l’uomo inabilis ha perso il senso della lotta di klasse, naskonendosi dietro a falsi problemi ideologici, quando il suo e’ solo un problema di vigliakkeria. Perche’ quando c’e’ da rischiare il proprio kulo in prima linea allora spuntano le remore ideologike ke altro non sono ke diverse facciate della propria kodardia.
La rivoluzione parte dal kuore, e dal senso di sakrificio. Siamo skiavi del liberismo armeri-kano, e se non kombattiamo moriremo da skiavi.
Pedro c’e’, Pedro vive.

8. sarasx | marzo 1 , 2010 at 3:46 pm

uhm tutte queste k… “compagno che sbaglia”… insomma in conclusione… mi state prendendo in giro!! 😦
Replica

Macché. Qua non si scherza proprio un cazzo!

9. Chi non okkupa, preokkupa | marzo 1 , 2010 at 4:41 pm

Sarax, non devi fermarti davanti ad una kappa, solo gli empi confondono forma e sostanza, non inkorrere in questo errore tragiko, konvinto come sono ke del resto non lo farai.
L’utilizzo delle kappa poi ha un’origine profonda e militante, un kammino che inizia da “kaos”, e ke simboleggia il rifiuto abnegato della volgarita’ fascioborghese.
Ma non lo devo di certo spiegare a te.
Rimane valido il diskorso, sono tempi bui kompagni, tempi ke finiranno solo kon la rivoluzione operaia, mai kosi’ vicina come oggi.
Pugno chiuso.

10. Treviso A Mano Armata | marzo 1 , 2010 at 5:39 pm

Hai sbagliato! “PUGNO KIUSO” si scrive con la KAPPA.

11. Chi non okkupa, preokkupa | marzo 1 , 2010 at 6:04 pm

era ovviamente una provokazione, ke avrai senz’altro kolto.
Luther Blisset del resto insegna.

12. Treviso A Mano Armata | marzo 1 , 2010 at 6:20 pm

Ah, ecco.

13. Fer Lucy | marzo 1 , 2010 at 6:53 pm

Volevo iniziare un discorso serio riguardo il comunismo ed il satanismo.
Premetto, sono assolutamente seria, e mi auguro di trovare mentalita’ aperte e non i soliti bigottismi prevenuti. Ma da compagni come lo sono io non ho dubbi che saro’ ascoltata.

Bacini!

14. Dragomir Engels | marzo 1 , 2010 at 7:35 pm

Ciao Sara

e’ da un po’ che come si dice in gergo, “lurko” il tuo blog senza mai trovare il coraggio di scrivere niente.

Ma mi garba molto quello che scrivi, la pensiamo alla stessa maniera, e sono anche iscritto a PRC.

Fra l’altro ho anche deciso di utilizzare per questo commento il mio “nom de plume”, ossia Dragomir Engels.

Quello che uso sul lavoro.

Il motivo e’ presto detto, e ti avverto, la mia e’ una storia decisamente inusuale cosi’ come e’ inusuale il mio secondo lavoro, quello che faccio per garantirmi un’esistenza dignitosa in una societa’ dove la “flessibilita’ ” come dice Noam Chomsky altro non e’ che liberta” di licenziare e di tenere intere generazioni di giovani al giogo del precariato.

Scusa il preambolo, ma e’ necessario, e mi auguro che non mi giudicherai in maniera moralista. Mi sembri una persona aperta.

Mi sono laureato in filosofia quattro anni fa, e dopo quattro anni di lavori in call centre, supermercati et similia, da circa un anno faccio il Master di BDSM (Bondage & Discipline Sadochism & Masochism).

Si’, lo ammetto, faccio un lavoro porno che paga assai bene. Tramite un amico sono entrato in questo giro e due volte la settimana mi ritrovo in un appartamento del centro di Vigevano a umiliare donne dell’alta borghesia che vengono li’ appositamente per prestarsi a questi “giochi” di sottomissione ed essere umiliate.

Inutile dire che il motivo per cui inizialmente entrai nel giro e’ che, beh, insomma, diciamo che Madre Natura e’ stata molto generosa con me nella zona puberale…

Mi auguro di non essere stato morboso, ma e’ la verita’

In ogni caso, da circa tre mesi mi sta capitando una cosa sul “lavoro” che mi ha fatto riflettere sul ruolo dell’alta borghesia e del capitalismo neoliberista.

Quello delle banche che hanno distrutto l’economia mondiale per intenderci.

Una sera dopo aver finito il solito “Ruolo” di Master con questa bella e annoiata moglie di un commercialista, ci siamo messi a discutere di politica, e lei ha scoperto che sono comunista.

Io francamente mi aspettavo una reazione molto negativa, e quasi mi ero pentito della cosa – sai, e’ meglio non mescolare mai lavoro e politica – quando invece lei si e’ dimostrata molto interessata e dopo un sorrisetto, mi ha chiesto a bruciapelo:

“Me lo faresti un interrogatorio?”

Io : “Scusa?”

”Si’, tipo terzo grado, con la lampada sul tavolo e io legata alla sedia. Sei comunista no? Non e’ quello che facevate nei paesi dell’Est con il KGB?”

Li’ per li’ sono rimasto basito e molto offeso davanti a quella semplificazione del marxismo e di tutto quello che ha significato, ma lei cogliendo la mia esitazione ha aggiunto.

“Facciamo 200 euro?”

Tre sere dopo, lei era legata alla sedia e impersonava Sonia Raffimov, una nobile russa catturata dalla Ceka di Lenin, e io ero l’aguzzino, con tanto di giacca di pelle e stivali, che doveva farle confessare i crimini contro il popolo.

Insomma per farla breve la cosa ha avuto tanto successo che ora tutte le altre ricche e annoiate signore vogliono fare il gioco del “Comunista” e dell’interrogatorio.

Ed io cara Sara ho finalmente capito una cosa. Ed e’ una riflessione politica.

Quando le costringevo a bere l’acqua dalla ciotola del cane, come loro volevano, e quando mi chiedevano di gridare “sporca borghese confessa!”, ho capito che questo e’ il ruolo della borghesia.

La borghesia ha bisogno di sentirsi sottomessa e dominata, ha bisogno dell’uomo forte per dominare “conto terzi”.

Ed ecco spiegati i Berlusconi e il consenso bovino che sucitano nella borghesia di destra.

Osservandole mentre si aggrappavano ai miei stivali, mormorando, “mi merito altre frustate Master, ho tradito il popolo, sono una lurida cagna borghese”, ho anche compreso la teoria del plusvalore di Marx applicata al BDSM.

Io per queste signore, sono una merce, essere dominate e’ una merce, i miei stivali lucidi sui quali strisciano gemendo “Master confesso, ho sfrattato una famiglia di poveri, sono indegna, sono una spia dello Zar, e devo essere punita”, sono una merce.

Il loro grottesco senso di colpa e’ una merce.

E io le accontento. Figurati che una mi ha anche chiesto di indossare baffi finti per assomigliare a Stalin…

Scusa lo sfogo, e spero di non aver scandalizzato nessuno. Lo so, e’ roba forte, ma questa e’ la societa’ che loro hanno creato.

Dragomir Engels

Giunti a questo punto, mi sono faticosamente rimesso in piedi… non so come ce l’ho fatta perché, francamente, ritenevo di essere materiale da estrema unzione. Ho pensato che la sciarada fosse giunta alla conclusione definitiva… e invece…

15. ildan | marzo 1 , 2010 at 9:34 pm

È proprio questo il non avere fatto i conti con la storia, Sara

16. sarasx | marzo 1 , 2010 at 11:59 pm

Cavoli quante riflessioni che suscitano i post sulla primavera e i germani reali!!!
@ildan: ma io i primi due non so mica se dicono sul serio… non capisco se sia un gioco di scrittura creativa o una provocazione…mmh…
@Dragomir Engel il tuo racconto non mi ha scandalizzata, anzi ho imparato un tot di cose che ignoravo proprio(tipo il termine lurko… e anche master). Penso tu sia l’unica persona che a definirsi comunista ha avuto un guadagno economico… ammetto con un po’ d’invidia che questa è la parte della storia che più mi incuriosisce…

Ricompare quello che si nutre esclusivamente di pane & volpe:

17. ildan | marzo 2 , 2010 at 2:48 am

@sara mmm… cioè, secondo te i terroristi trevisani son finti mentre questo qui è vero? mi sa che invece è la stessa persona che ci ha preso ben bene per i fondelli, ed è pure bravo/a a scrivere (e con un sacco di tempo da perdere). meglio così.

Ok, diamoci un taglio, va’ là.

18. Scarface | marzo 2 , 2010 at 9:40 am

BRUTTI STRONZI! VOLEVATE ESCLUDERMI COME SEMPRE DALLE VOSTRE INVASIONI!!!!! MA IO VI HO TROVATI LO STESSO!!!!! LEO BASTARDO!!!!! Comunque questo blog è una merda.

Saluti
Scarface

PS = In realtà sono un fake di Scarface. E adesso, se volete scusarmi, vado a scavarmi la fossa da solo perché mi è davvero preso un embolo a leggere ’sta roba.

19. sarasx | marzo 2 , 2010 at 9:57 am

@ildan, no no son tutti finiti, ma facevo finta di stare al gioco per capire che gioco era 😀 !!!

AVEVA CAPITO TUTTO FIN DALL’INIZIO! Dannati patchwork multicolor, non li si riesce mai a fregare, hey!

PS = Caro Brunetta, vedi di spaccare poco la coglia: il post era già pronto da ierisera, ho usato il computer e la connessione del Ministero solo per premere il tasto “pubblica”. Questa è l’ora del ricevimento e non c’è un cazzo di cane di nessuno, quindi…

PPS = Onore al merito dove/quando va riconosciuto: Sara si è dimostrata essere una persona dotata di grande senso dell’umorismo. Non se l’è presa per niente e si è divertita come noi “zingari”. Onore a Sarasx dunque.

Divertirsi con ciò che si ha a disposizione

È Lunedì mattina e presumibilmente c’è gente che, contrariamente a me, sta lavorando. A loro proprio non me la sento di rivolgermi perché alzare il PIL del paese, data la sfavorevole congiuntura economica dalla quale stiamo lentamente e faticosamente uscendo, è un dovere, prima di tutto, morale.

Tuttavia, tra coloro che stamattina si sono alzati presto per recarsi in azienda ve ne sono certuni che, ivi giunti, si sono resi conto che proprio non è giornata e che, piuttosto di dedicarsi al fatturato, è meglio attaccarsi a internet e cazzeggiare facendo finta di essere impegnatissimi(*). Sì, insomma, loro possono anche perdere un po’ di tempo con quanto segue, tanto in ogni caso non combinerebbero una cazza.

Ok, qualche mese fa, l’I&I mi ha mandato una mail per segnalarmi il blog di un brillante ragazzo politicamente impegnatissimo.

Dopo aver letto qualche riga del suo blog, io, Yossarian e quella porcheria di PDG abbiamo deciso che fosse il caso di andare a fare un po’ di baldoria nel suo spazio commenti che ora, ahinoi, è stato moderato per ragioni che verranno rivelate nelle righe che seguono.

In poche parole – finché è durato – ne è scaturito un delirio totale che ci ha intrattenuti per qualche giorno a latrare prendendo a pugni il tavolo con copiose lacrime a sgorgare dagl’occhi.

Il link al blog del brillante giovine (con la “i”) è http://buldra.splinder.com/ ma, ripeto, ora come ora, è tutto blindato e, a occhio e croce, mi sa che la situazione non cambierà in futuro.

Di seguito gli interventi che hanno infuso nuova vita allo spazio commenti del blog del signor Buldra.

Khaled Hingroppallah, fondemantalista islamico-socialista Yemenita, dice:

Inshallah, compagno! Nel nome di Allah (Santissimo) saluto te. Mio nome è Khaled e sono di Yemen, vivo a Italia da cuasi 2 ani. Da qualke mese lego blog con interesse. Mio paese mi manca ma è dovuto muovere a Italia per lavoro che io no avevo a mio paese. Io sofrito tanto per arivare a Italia ma ora pentito di venuto per Berlusconi e Bossi che no vuole noi musulmani! Io sono criusciuto con detto ke no devo abasare la testa e insieme con alcuni imigrati come me ho fondato il Fronte Operaio Di ALLAH (santissimo!). Io credo ke insegnamenti di Kuran e socialismo può andare d’acordo. No abiamo ancora sito per no conosco nisuno ke sa usare computer x fare sito ma io mi colego sempre a internet da internet point. sono contento ke ci sono anke italiani ki pensano con testa come te ke tieni blog. Scusate x bruto italiano, spero ke capisce uguale.

ALLAHU AKBAR!

Khaled H.

A lui risponde Carmine Balistico, operaio metalmeccanico con interessi di natura prettamente sociologica.

Caro Khaled,

Mi chiamo Carmine Balistico, e dopo aver sbavato ghisa per 30 anni alla Magneti Marelli di Gavriate (VA), ‘Reparto carrelli pesanti’, trovo il tuo progetto per una ‘saldatura’ fra Socialismo e Corano molto interessante.

Vorrei solo sapere una cosa; come vi ponete dialetticamente parlando nei confronti della questione femminile?

Per esempio, se mia moglie si rifiuta ostinatamente di lasciarmi vedere Santoro, perche’ lei vota Berlusconi (purtroppo), e’ lecito applicare la Sharia e scusa la franchezza, tapparle quel cesso di bocca nazionalpopolare?

Non ti preoccupare, per l’italiano, e se ti serve qualche lezione scrivi ai compagni della sezione di PRC di Gavriate, oppure di Masnada (VA)

Permettimi una breve considerazione sperando di non offendere la tua cultura e la tua religione: ‘Se il comunismo non va a Maometto, allora Maometto andra’ al comunismo’

Ciao Khaled

Carmine Balistico

Giunti a questo punto, il signor Buldra comincia ad annusare la perculata e, a sua volta, interviene cercando di chiudere la sciarada:

E bravo Carmine, indovina un po’? Sono Giampiera, tua moglie, quella che vota Berlusconi e che dovrebbe tapparsi la bocca.

Tu invece non dovresti lasciare acceso il compiuter, pirla.

Vediamo le risate che ci facciamo quando torni a casa stasera, ‘compagno’ Carmine, te e quel beduino del tuo amichetto Khaled.

bella coppia di pirla

Ma non viene minimamente preso in considerazione, tant’è che Massimo Rispetto, un altro compagno politicamente impegnato si mette in mezzo per ridare vigore al dibattito in corso:

Ciao,

Bel post. Mi unisco al disgusto e mi permetto una osservazione e una domanda rivolta a te e a chi si sentisse gentilmente di rispondermi.

Il degrado culturale avviato da Berlusconi attraverso il quale, le classi dominanti della società globalista-capitalista forzano la classe lavoratrice ad adottare i propri valori, con l’obiettivo di rinsaldare lo Stato intorno a un “senso comune” imposto, non e’ altro che una rassegna di cultura astratta, di informazione astratta, con la tendenza a presentarsi come pedine della dimostrazione logica.
Come dice giustamente Houllebecq ‘L’uomo è un adolescente minorato’.
Mi spiego: con un capitalismo rampante e il velinismo imperante che ormai sono diventati il motore dell’economia nazionale, in Italia si assiste al compromesso fra industriali del Nord e una classe di parassiti nazionalpopolari, rappresentati dalla scintillante ‘presenza televisiva’, ai danni degli interessi generali della maggioranza della popolazione.
Gramsci in tal senso e’ ancora molto valido e mi permetto di aggiungere che in questo modo l’individuo prende posto in un sistema di scambi generalizzati nel quale è divenuto possibile attribuirgli, in maniera univoca, un valore di scambio.
Questa separazione fra coscienza e condizioni materiali porta al superamento dei vari momenti storici e l’approdo a nuove sfere storiografiche. Il liberalismo sessuale è l’estensione del dominio della lotta a tutte le età della vita e a tutte le classi sociali, e nella accezione berlusconiana produce il velinismo.
Vediamo come.
Posto sotto analisi il sesso si rivela dotato di un duplice valore: d’uso e di scambio.
Il valore di scambio è fondamentale perche’le relazioni umane diventano sempre più difficili poiché queste dipendono dal ‘lavoro sociale’ in esse oggettivate.
‘Lavoro’ che nel caso della proposta berlusconiana velinistica si riduce alla duplicità di una caratteristica insita nell’alienazione, nel feticismo dell’immagine che appare alla coscienza come cosa di per sé valorizzata.
E sottolineo, coerentemente con una visione non meccanicistica della realtà e la sua volontà di non formulare l’ ‘aumentare dei desideri fino all’insopportabile intensificazione dello sfruttamento’.
Questo a mio modesto avviso puo’ ragionevolmente spiegare l’egoistico baratro morale rappresentato dall’Italia di oggi.

Mi piacerebbe sapere cosa ne pensi.

Ciao

Massimo Rispetto

Il proletariato di tutto il mondo si unisce dandosi appuntamento nel blog del signor Buldra…

Ciao compagno!

Il mio nome non ha importanza, ma se proprio vuoi chiamami “Pedro Vive”.

Quel che e’ evidente, e che e’ davanti agli occhi di tutti, pur nella sua decontestualizzazione, e’ il fallimento ormai totale della “Democrazia”. E’ diventato un luogo comune ritenere un inalienabile diritto di chiunque poter decidere liberamente la propria posizione e alla fine quella dei piu’ deve prevalere.
Ma dove sta scritto?
Ma lo stiamo vedendo lo scempio delle destre che questa “democrazia” ci ha regalato?
Liberta’ di farci comandare da uno psiconano colluso con la mafia, massone e fascista?
Non prendiamoci per il culo compagni, l’unica strada e’ il comunismo, da sempre. Non esiste quindi di poter dar la possibilita’ di scegliere, perche’ non esiste di fatto scelta. E’ il comunismo l’unica via, basta riempirci la bocca con ste cazzate sul libero voto, sulla democrazia. L’uomo nasce comunista e comunista dev’essere ogni sua comunita’. Elezioni non sono liberta’, sono schiavitu’.
Rivoluzione compagni, siamo chiamati alla lotta, e lotteremo!

Il credo religioso è del tutto ininfluente, passa assolutamente in secondo piano, del resto la religione è l’oppio dei popoli…

Ciao a tutti,

Mi chiamo Glendo Bentone e sono Satanista e marxista-leninista. Sono giunto a questo desueto accostamento di dottrine politico-religiose dopo un lungo iter teorico.

Fondamentalmente la Chiesa Di Satana si è sempre opposta all’iper regolamentazione etica imposta dai dogmi del Cristianesimo; il Satanismo, d’altra parte, si pone come totale libertà del singolo che può permettersi di scegliere l’edonismo sfrenato consapevole di non provocare danno a chicchessia.

D’altra parte sono anche convinto che per gustare pienamente i piaceri terreni, senza che questi ci vengano a noia, sia necessario una sorta di moderazione di scuola tipicamente epicurea; una sorta di consumismo ragionato al fine di non consumare le risorse del Pianeta; quindi la solidarietà, guardando lontano, può essere utile al bene (e alla volontà di potenza) del singolo.

Ora veniamo al Comunismo: le origini dello stesso sono contraddistinte da un profondo sentimento anti-clericale; nessuno è stato più senza-Dio di Marx, Lenin, Stalin, Mao e Ho Chi Minh. Ritengo quindi che ci sia un sottile filo rosso che lega il socialismo reale al Satanismo.

Io e alcuni conoscenti aderenti alla Chiesa Di Satana italiana abbiamo quindi fondato il gruppo “Lotta Oscura” che si propone di divulgare gli insegnamenti di Anton Szandor LaVey e la dottrina marxista-leninista.

Buon finesettimana e 666!
Glendo

L’appello alla lotta di classe si espande a macchia d’olio, urbis et orbis; tutti rispondono una volta udita la prima strofa dell’Internazionale…

Oggi e domani abbiamo finalmente una grande opportunita’, di dare una sconfitta sonora e definitiva a tutte le destre. L’invito e’ per te, che magari non sai chi votare, e che hai deciso di astenerti. Non buttare via il voto, lascia per una volta da parte le tue ideologie e vota assieme a tutta l’Italia onesta contro queste destre puttaniere, ladre, fatta di evasori fiscali e farabutti.
Diamo una lezione al psiconano malefico, e alla sua viscida schiera di bigotti imbecilli teleaddomesticati, che han ridotto questo paese a letamaio.
Contro la scuola privata, l’imprenditoria borghese che campa sullo schiavismo degli operai, contro il laido mondo del privato convinti che i propri lavoratori siano li’ solo per lavorare, che dipendesse da loro chiuderebbero ogni forma di libera espressione come facebook.
Facciamo fuori il nano, togliamoci dai piedi i destronzi bigotti e fascisti.

Votiamo compatti!
Votiamo COMUNISTA!!

VOTA COMUNISTA VOTA COMUNISTA VOTA COMUNISTA VOTA COMUNISTA VOTA COMUNISTA VOTA COMUNISTA VOTA COMUNISTA VOTA COMUNISTA VOTA COMUNISTA VOTA COMUNISTA VOTA COMUNISTA VOTA COMUNISTA (per altre 30 righe)

Se comunismo deve essere, che sia comunismo IN CRISTO, PER CRISTO & CON CRISTO!

Caro Glendo,

mi permetto umilmente di esprimere il mio garbato dissenso in merito alla tua visione spirituale, dialettica e politica della Citta’ dell’Uomo (come ebbe a definirla Sant’Agostino) marcata da uno sfrenato e irresponsabile individualismo epicureo e, purtroppo, dal Peccato Originale della tua inspiegabile adesione alla ripugnante et tenebrosa dottrina dell’Angelo Caduto.

Nonostante questo, e lo affermo perche’ so che Nostro Signore Domineddio spesso opera attraverso vie sconosciute e incomprensibili alle menti del suo gregge, colgo uno spiraglio di pura luce divina nella tua confusa, ma non del tutto errata concezione del mondo.

La dicotomia che tradizionalmente oppone il marxismo al cristianesimo non ha infatti piu’ alcuna ragione di esistere. Io sono da anni iscritto a CL e la rivelazione di quella che e’ una comunita’ d’intenti e di volonta’ atte a cambiare il mondo nel nome della ‘dittatura del proletariato cristiano’, l’ho avuta leggendo le opere di Slobodan Krestedigallovic, soldato, operaio, marinaio, donna e madre, caduto durante l’assalto al Palazzo d’Inverno urlando, “Viva i Soviet, viva San Crisostomo”.

Quindi, fratello marxista, ti esorto ad abbandonare la cupa militanza in ‘Lotta Oscura’ e ad unirti alla luce divina e leninista di ‘Potere dell’Ostia’, quella benedetta dal sangue di Nostro Signore Gesu’ Cristo.

Oltretutto, la nostra e’ una luce divina pulita e sostenibile, dal momento che Domineiddio ci ha ampiamente forniti di lampadine fluorescenti ed ecologiche.

Pace e bene figliolo

Innocenzo Fontechiara

Finché arriva Scarface…

SIETE DEI GRANDISSIMI BASTARDI!!!!!!!!

MI RIFERISCO A COLORO CHE NON VOLEVANO DARMI IL LINK DI QUESTO BLOG……

COME POTEVATE SPERE CHE NON L’AVESSI TROVATO?

IO VOGLIO ESSERE SUPERIORE A VOI NON RIVELANDO NIENT’ALTRO MA SIETE DAVVERO DEI BASTARDI E PEZZI DI MERDI PERCHè VOLETE ESCLUDERMI…..

IN OGNI CASO QUESTO E’ UN BLOG DI MERDA…….

SALUTI
PSICO-PAPI SCARFACE

…E Buldra modera i commenti. Fine del divertimento.

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(*) – Io lo facevo praticamente sempre. Squillava il telefono e tipo: “Cosa?” – “Hai da fare adesso?” – e io: “Guarda, adesso sarei un po’ incasinato con la Viking (la Viking era un’azienda australiana che comprava un sacco di roba da noi, me ne occupavo io e nessun altro. Bastava dire “Viking” e tutti smettevano di rompermi i coglioni) e sto cercando di vedere cosa posso combinare. Se vuoi tra… boh… un paio d’ore… ok, ciao.” E poi, sbuffando per essere stato interrotto, di corsa in chat a guardare la deliziosa Carlie (australiana a sua volta) con la quale avevo instaurato un rapporto di grande amicizia e confidenza. In pratica questa mi mostrava le tette e il culo in cam e, dopo qualche minuto, previo fulmineo scatto, ero costretto a ritirarmi in cesso per violenta sega. Poi tornavo in chat, le rivelavo che mi ero appena massacrato il cazzo nel bagno aziendale e lei sorrideva deliziata. E non m’invento un cazzo.